Talking points: "Un errore più mio che suo"

Le dichiarazioni più interessanti dei piloti della MotoGP™ dopo il GP del Qatar

Ne sono successe di cose nel GP del Qatar. Il contatto che ha coinvolto Marc e Alex Marquez alla prima curva. I giri percorsi al comando da Franco Morbidelli fino al giro di boa. I lampi di Maverick Vinales, che a un certo punto ha tolto la testa della corsa proprio all'italiano. In pochi se l'aspettavano così competitivo. 

E c'è stato dell'altro: il contatto fra Alex Marquez e Di Giannantonio al terzo giro, la domenica del romano compromessa. La penalizzazione incassata da Vinales dopo la bandiera scacchi, che l'ha visto retrocesso dalla seconda alla 14esima piazza per una irregolarità nella pressione degli pneumatici. 

Spenti i motori, i piloti si sono messi davanti ai microfoni. Ecco cos'hanno detto.

Marc Marquez

Per lo spagnolo del Ducati Lenovo Team una gara iniziata con un imprevisto alla prima curva mentre era in testa: “Il contatto con Alex è stato un errore più mio che suo. Quando ho aperto il gas ho sentito partire il posteriore e ho chiuso. Lui non se l’aspettava e ci siamo toccati, mentre Morbidelli ci ha passati all’esterno”.

Nella domenica di Lusail il 32enne se l’è dovuta vedere anche con Vinales, a sorpresa in testa nella seconda metà di gara: “Quando ho visto una KTM pensavo fosse Acosta, invece si trattava di Vinales. Guidava molto bene. Osservandolo ho cercato di capire dov'era migliore di me. La KTM ha alcuni punti di forza. La nostra moto è molto buona ed equilibrata in ogni caso”.

Francesco Bagnaia

Scattato dall’undicesima casella della griglia dopo un sabato nel quale era caduto e aveva raccolto poco nella Tissot Sprint, l’italiano del Ducati Lenovo Team domenica ha rimontato tagliando il traguardo in terza posizione. È poi stato promosso a secondo a causa della penalizzazione che ha colpito Vinales.

“Se posso riuscirci di domenica, devo farlo anche il sabato”, ha commentato parlando della differenza nelle sue prestazioni.

“È un aspetto che devo migliorare, uno dei miei punti deboli. Forse sappiamo quale strada seguire”.

Maverick Vinales

Quando ha affrontato i microfoni, lo spagnolo del team Red Bull KTM Tech3 sapeva già di essere in ballo per una possibile penalizzazione: “Sono contento del risultato e della prestazione”, ha comunque affermato. “Siamo molto soddisfatti. È un risultato di cui avevamo bisogno”.

Franco Morbidelli

Il numero 21 del Pertamina Enduro VR46 Racing Team a Lusail ha chiuso terzo. Nel suo box c’era il patron della squadra, Valentino Rossi.

“È stata una sensazione fantastica, incredibile... Vista la presenza di Vale era giusto esprimere una grande prestazione e ci siamo riusciti. Sono davvero contento. Nei primi 10 giri pensavo a quanto si stesse divertendo guardando la gara e vedendo la sua moto là davanti”.

Johann Zarco

Positive anche le sensazioni del francese del team Castrol Honda LCR, quarto: “Sono felice perché i cambiamenti che ho voluto stanno iniziando a dare dei frutti”.

“La sensazione è di essere molto concentrato e fare ciò che conosco. L’ultima volta in cui mi è successo risale al periodo in cui correvo in Moto2. Non mi era mai accaduto in MotoGP”.

Alex Marquez

Oltre a toccarsi con il fratello Marc alla prima curva, lo spagnolo è stato protagonista di un episodio nel quale ha coinvolto Fabio Di Giannantonio.

“Al terzo giro mi ha attaccato alla curva 10. Ho cercato di rispondere alla 12. Ma non era né il posto, né il momento giusto. Ho sbagliato in toto. Accetto quindi il long lap, che trovo giusto. Chiedo inoltre scusa a Di Giannantonio e al suo team”.

“Dopo il long lap ho cercato di restare calmo e tenere il mio ritmo. Ho recuperato bene, ottenendo punti per il campionato. Ora guardo avanti. A Jerez”.

Fabio Di Giannantonio

Pronta la versione dell’italiano del Pertamina Enduro VR46 Racing Team: “Ero nettamente davanti e sono stato colpito. Sicuramente non l'ha fatto apposta, ma è stato un errore. Al nostro livello, nel campionato del mondo della MotoGP, questo tipo di errori è al limite. Posso capirlo in Moto3™. Forse accettarlo in Moto2™. Oppure da un rookie della classe regina alle sue prime esperienze davanti, magari emozionato. Ma noi, al nostro livello, dovremmo evitare questo genere di cose”.

Pedro Acosta

Il 20enne del team Red Bull KTM Factory Racing ha chiuso ottavo: “Possiamo definirla una gara non certo buona, ma almeno accettabile. Partivo da lontano, poi sono sceso a 14°. Rimontare non è stato semplice”.

“Avevo lo stesso feeling dello scorso anno, senza chattering. Abbiamo dimostrato che se non abbiamo problemi, possiamo essere veloci”. 

Brad Binder

Negative invece le sensazioni del compagno di squadra dello spagnolo: “Sicuramente il weekend più difficile da quando corro in MotoGP. Indipendente da cosa abbiamo provato, non mi sono mai sentito a mio agio. Se non c’era troppo chattering, perdevo il davanti. Se non perdevo il davanti, derapavo troppo dietro”.

“Abbiamo provato diverse soluzioni, ma nessuna ha sistemato le cose. Non ho sentito grip al posteriore dal primo giro e non siamo riusciti a risolverlo”. 

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