Special one

In Portogallo è stato Jose Mourinho a sventolare la bandiera a scacchi mentre i piloti tagliavano il traguardo: in pista, chi si è messo in luce?

Lo 'special one' che ha sventolato la bandiera a scacchi al termine della gara della MotoGP™, a Portimao, lo conoscevamo già tutti. Si trattava del leggendario allenatore Jose Mourinho, un asso del calcio.

Ma chi è stato ‘quello speciale’ in pista?

Jorge Martin (Prima Pramac Racing) ha vinto in grande stile, nel Gran Premio Tissot del Portogallo. E ora guida la classifica della MotoGP™ con 18 punti di vantaggio, dopo solo due gare. Si è messo subito in testa e ha fatto tutta la gara davanti. 

Dietro di lui Enea Bastianini (Ducati Lenovo Team), che a Portimao aveva ricordi dolorosi. L'anno scorso l'italiano si era rotto la scapola destra cadendo al debutto con la squadra ufficiale di Borgo Panigale, un episodio che aveva compromesso la sua stagione. Veloce sin da venerdì, nello scorso fine settimana ha ottenuto la pole position, la sua seconda in MotoGP™. Nella Tissot Sprint ha sbagliato la partenza e chiuso sesto. Domenica è salito sul podio. 

Da dove cominciare poi per parlare del diciannovenne Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3)? Terzo alla sua seconda gara in MotoGP™, dopo aver infilato leggende come Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™) e Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team). Una corsa senza paura, la sua, non ostacolata dal degrado degli pneumatici o dalle preoccupazioni. A dir poco sensazionale. 

La sua sembra già una stagione di debutto all'altezza di quella di Marquez, che 11 anni fa vinse alla sua seconda gara in MotoGP™, ad Austin.

Lo spagnolo, insieme a Bagnaia, è stato protagonista di un contatto. Sono due veterani, otto titoli della MotoGP™ in due. È stata la frustrazione di essere stati superati dal giovanissimo a innervosirli?

Dopo la Sprint c’era un altro ‘special one’. Si trattava di Maverick Vinales (Aprilia Racing), nel bel mezzo di un fine settimana nel quale aveva già perso due chili e mezzo di peso a causa di una gastroenterite. Nonostante il problema di salute, è riuscito a mettersi al collo l’oro del sabato. Ha interrotto un monopolio che durava, per Ducati, da 19 Sprint.

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Domenica, però, il numero 12 non è riuscito a ripetersi. 

Solo quattro piloti hanno vinto una gara della classe regina con tre diversi marchi nei 75 anni di storia dei Grand Prix. Si tratta di Mike Hailwood, Eddie Lawson, Randy Mamola e Loris Capirossi. Giustamente, la Sprint non può essere tenuta in considerazione. 

Certo, Vinales c’è andato vicino. Già vincitore con Yamaha e Suzuki, a Portimao ha seguito Martin da molto vicino nonostante un problema tecnico che nel finale l’ha messo in ginocchio. Sembrava destinato, alla peggio, a un secondo posto. Invece è finito a terra alla prima curva, quando mancava appena un giro. 

Sono stati questi quattro a emergere come ‘special one’. Anche il Gran Premio Tissot del Portogallo si è messo in luce, con un’affluenza record da 175.000 spettatori totali nelle diverse giornate. Rispetto al 2023: +41%. 

Gli sportivi hanno esultato: in Qatar, nel primo round iridato di un paio di settimane prima, Martin e Bagnaia avevano dominato sulle Ducati senza troppi sorpassi. 

Lo scorso fine settimana invece è stato diverso.