Talking Points: "Quando Marc, Valentino, Lorenzo e Dovizioso..."

Confronti tra il presente e il passato, prospettive sportive, gaffe tecniche e non solo nelle dichiarazioni dei piloti della MotoGP™ al termine del Gran Premio del Giappone corso a Motegi

Un poker di piloti sempre più affermato nelle zone alte delle classifiche. Un nuovo talento con davanti una strada potenzialmente radiosa. Un contatto che ha innescato polemiche, la situazione tecnica di uno dei marchi chiamati a recuperare il gap sui primi, le condizioni fisiche di un italiano acciaccato ma determinato.

Questi i principali temi approfonditi dai piloti quando a Motegi si sono abbassate le serrande dei box al termine del Gran Premio Motul del Giappone, vinto domenica scorsa da Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) davanti a Jorge Martin (Prima Pramac Racing). 

Archiviato l’appuntamento nel Sol Levante, la coppia ora si avvia verso gli ultimi quattro appuntamenti del calendario. Divisa da pochissimo: dieci punti. In ballo, il titolo della più prestigiosa categoria su due ruote. 

Ma ora, spazio alle parole.

Per Bagnaia un passato che ritorna

Ottenuto l’ottavo successo domenicale del 2024, Bagnaia ha analizzato la situazione attuale dal punto di vista delle prestazioni dei piloti. Dove spiccano quattro nomi. Uno, è il suo. 

“Nelle gare del 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014, Marc [Marquez] , Valentino [Rossi], [Jorge] Lorenzo e [Andrea] Dovizioso erano sempre nei primi quattro. Aggiungo anche Casey [Stoner], prima”.

Poi le cose sono cambiate, con più star in grado di giocarsi i 25 punti in palio la domenica. “Ora il campionato sta tornando in quella direzione, con i più forti sempre in testa. Quest’anno dopo tre o quattro gare io e Jorge eravamo già sempre davanti. Poi Marc ed Enea [Bastianini] hanno ridotto il gap. Ci siamo sempre noi nelle prime quattro posizioni”.

Il flop di Acosta

Morale sotto i tacchi invece per Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3), che dopo aver siglato la pole position a Motegi ha collezionato due cadute, lasciando il Giappone senza punti. 

“È stato sicuramente il weekend in cui sono stato più competitivo”, ha affermato il 20enne spagnolo. “Ma è stato anche il più triste, perché ero maggiormente vicino alle Ducati e a mio agio. Sappiamo di non essere al loro livello, al momento. Al contempo, però, il GP ci ha mostrato che non sono intoccabili. Dobbiamo accettare il fatto di essere impegnati in un percorso lungo. Essere un po' più calmi, ma continuare a spingere”.

“Sicuramente, è il momento più triste della mia carriera. Anche se è stato contemporaneamente il fine settimana in cui ho avuto le migliori sensazioni in sella. Fa male dirlo”.

Alonso dalla Moto3™ alla MotoGP™

I protagonisti della classe regina si sono inoltre espressi sull’annata di David Alonso (CFMOTO Gaviota Aspar Team), che si è aggiudicato il titolo della classe cadetta con quattro GP ancora da disputare.

“Ha vinto dieci gare in una sola stagione”, le parole di Bagnaia. “E in una categoria, la Moto3™, nella quale le gare sono una giungla. È un maestro, negli ultimi giri. È molto più forte di chiunque altro, in quella classe. Sono contento per lui e per il team, lo stesso con cui ho corso in Moto3™, inclusi tecnici e meccanici. Hanno fatto un lavoro super. Vincere un titolo in Moto3™ a quattro gare dalla fine del campionato non è da tutti”. 

“Sabato l'ho visto in ascensore mentre andava in camera a dormire”, ha affermato Martin. “Mi ha chiesto dei consigli, ma non credo ne avesse bisogno. Conosceva già la sua strategia. È molto intelligente e maturo per la sua età. Penso che tra meno di tre anni sarà in lotta con noi in MotoGP™”.

“Adoro David”, l’esordio di Marc Marquez. "È veloce, con un grande talento, carismatico, ma anche coi piedi per terra. Sarà un grande campione, ci scommetto. Lo è già, a dire il vero, ma migliorerà ancora. L’anno prossimo magari farà qualche errore in Moto2™. Non bisognerà mettergli pressione, è molto giovane. Spero e mi auguro che arrivi ai massimi livelli, cioè alla MotoGP™”.

L’incidente tra Mir e Alex Marquez

Come Acosta, anche Joan Mir (Repsol Honda Team) ha collezionato due ritiri a Motegi. L’ultimo è stato il più amaro: lo spagnolo è finito nella ghiaia dopo un contatto con Alex Marquez (Gresini Racing MotoGP™) che l’ha lasciato decisamente indispettito. 

“L'ho superato alla curva 11, poi il cambio di direzione. Mentre ero al centro della 12 sono stato colpito. Ho preso una botta dietro. La sua moto si è agganciata alla mia, tra la sella e il forcellone. Così sono finito dritto sulla ghiaia.  È stato incredibile, pazzesco”.

“Penso mi si debbano delle scuse. Quando rovini la gara di un altro pilota lo dovresti fare, se lo senti davvero. È normale che io sia arrabbiato. E poi, non è la prima volta che succede con lui. È stato un episodio simile a quello di Aragon con Bagnaia. Non identico però, perchè io ero nettamente davanti mentre Pecco stava cercando di passare. Ma la sua moto si è incastrata nello stesso punto”. 

I problemi della Yamaha

Amarezza anche in casa Yamaha: i tre piloti schierati dal reparto corse di Iwata nella pista di casa hanno raccolto poco.

Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™) è rimasto senza carburante come successo a fine settembre a Misano, dove a pochi metri dal traguardo è scivolato dalla quinta alla settima piazza: “Abbiamo fatto un’altra volta la figura degli stupidi”, ha commentato il francese. “È successo per due volte in tre gare. Penso sia un po' troppo”.

“Il fatto è che non siamo ancora a posto con l'elettronica. Se dobbiamo testare alcune cose, questo non è il modo corretto. La strategia [con il carburante] che stiamo provando non funziona”.

“Mi riferisco anche alle luci nel dashboard, che sono il problema principale. Si sono attivate quando ero già senza carburante, quindi troppo tardi”.

“È stato un weekend davvero difficile. Dal primo giro, mi sembrava di usare una gomma usata. Non c’era grip. Non riusciamo a capire perché”. 

Deluso anche il compagno di squadra Alex Rins: “Sono distrutto, ho fatto tutti i giri a 190 di frequenza cardiaca, dando il massimo”.

“Abbiamo iniziato la gara con l'assetto dell'Austria, per vedere se potevamo migliorare in frenata, con maggiore contatto al posteriore. Era un po' meglio, riuscivo a sentire di più la moto. Poi, quando la gomma è calata, era quasi impossibile controllare la perdita di aderenza”.

Simili le parole della wildcard Remy Gardner: “Il problema più grande in questo momento è il grip al posteriore”.

Operazione per Di Giannantonio?

Lontano dalla forma ideale da metà agosto, quando è caduto durante il Gran Premio d’Austria, Fabio Di Giannantonio (Pertamina Enduro VR46 Racing Team) ha messo in scena una prestazione convincente: sesto nella Tissot Sprint, domenica ha chiuso ottavo. 

Per lui non è da escludere un intervento chirurgico con cui sistemare la spalla strapazzata. La decisione potrebbe arrivare a brevissimo. 

“Mercoledì ho in agenda un appuntamento importante per capire quali sono le mie condizioni e cosa aspettarmi dal prossimo anno. Poi capirò tutto meglio. Il mio obiettivo è fare più gare possibili e finire la stagione in alto. Allo stesso tempo sarà importante arrivare al primo test 2025 al 100%. Ci sono quindi molte cose da valutare”.

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