Pronti a salire in sella: la MotoGP™ arriva in Texas

All'orizzonte un rodeo con bolidi da circa 300 cavalli: il GP delle Americhe, terzo appuntamento del calendario 2024, promette tantissimo

L'ultima volta in cui Jorge Martin (Prima Pramac Racing) era stato in testa alla classifica del campionato del mondo MotoGP™ risaliva al 2023: una breve parentesi, durata meno di 24 ore, fra la Tissot Sprint del GP dell’Indonesia e la gara del giorno successivo. 

Nel 2024, dopo due round iridati, lo spagnolo è tornato lassù e guida la corsa al titolo. Ha diciotto punti di vantaggio sul primo degli inseguitori: un discreto margine, non c’è che dire, anche se la concorrenza è agguerrita e domenica sera, spenti i motori al termine del Gran Premio Red Bull delle Americhe, spera di essersi avvicinata all’iberico sulla GP24 o di averlo addirittura superato. Ma andiamo con ordine. 

Piloti all’inseguimento

Il più vicino è Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing), finora sempre a punti, tranne che nella Sprint del secondo round, in Portogallo. 

C’è poi Enea Bastianini (Ducati Lenovo Team), che in Texas ha già vinto. Il riminese negli Stati Uniti dovrà dimostrare che il secondo posto raccolto a Portimao non è stato un caso, come invece l’esordio di stagione sottotono in Qatar.

Il romagnolo arriverà in Texas col morale alto, così come il rookie Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3), reduce dal suo primo podio nella classe regina, ottenuto al secondo tentativo. Ad Austin si confermerà come il più veloce, nel plotone in sella alle RC16 che include anche Binder?  

Il sudafricano, a proposito, nel 2020 aveva vinto alla sua terza apparizione in MotoGP™: l’iberico lo imiterà?

Bagnaia e Marc Marquez

In Portogallo, uno degli episodi più discussi è stato l’incidente fra Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) e Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™). 

L’italiano stava arrancando, rispetto a quanto mostrato nel primo atto della stagione corso a Lusail, dove aveva vinto. Si trovava in quinta posizione ed era chiamato ad arginare il rivale in risalita, proprio come fatto nel 2021 ad Aragon, in occasione della sua prima vittoria nella classe regina. Lui era ufficiale Ducati, l’otto volte iridato sulla Honda RC213V. In quell’occasione era riuscito nell’impresa, resistendo nel finale a sette attacchi. In Portogallo, nel secondo atto del 2024, voleva fare lo stesso. 

Marquez, da parte sua, nella domenica di Portimao aveva in mente la Sprint del giorno prima, quando all’ultimo giro si era preso la seconda posizione. Anche se da una pilota diverso da Bagnaia. Identica la curva, molto simile la manovra. Ma è finita in modo diverso. 

In un incrocio di traiettorie, i due si sono toccati finendo a terra. 

Come si evolverà la situazione?

Ducati contro Ducati

I commissari sportivi FIM MotoGP™ hanno giudicato l’episodio come un incidente di gara, senza penalizzazioni per nessuno. Ora si guarda avanti: cosa accadrà quando i due si troveranno di nuovo ruota a ruota?

Marquez in Texas ha già vinto sette volte. Nel 2022, inoltre, ha rimontato dall’ultima alla sesta piazza. Passato dalla Honda ufficiale alla Ducati di un team indipendente, nel 2024 riuscirà a ripetere il dominio già impresso in passato? 

Qui nel 2023 Bagnaia ha vinto la Sprint, ma la domenica è caduto mentre era in testa. Un successo per lui significherebbe infliggere un colpo a Marquez, visto che questo è uno dei tracciati preferiti dell’iberico. Lo era anche Aragon, dove l’italiano nel 2021 aveva saputo colpire. 

Aspettative Aprilia

A proposito di piloti che ad Austin vorranno rifarsi, che dire di Maverick Vinales (Aprilia Racing)? Vincitore in Portogallo della Sprint, domenica si è dovuto arrendere nel finale ai capricci della sua RS-GP, con un problema al cambio che l’ha privato di un podio quasi sicuro. 

Anche il suo compagno di squadra Aleix Espargaro ha masticato amaro, nella domenica di Portimao. Ora va a caccia di un’occasione utile per mostrarsi veloce e concreto. 

Rimanendo nell’orbita di Noale, riflettori puntati sul team indipendente Trackhouse Racing, che schiererà Miguel Oliveira e Raul Fernandez: la realtà a stelle e strisce, alla sua prima stagione in MotoGP™, si troverà davanti a un pubblico di connazionali. In pista è previsto un giro dimostrativo di una delle vetture che la parte della struttura dedicata alle quattro ruote schiera nella NASCAR. Emozionante? Le premesse ci sono tutte. 

Alti e bassi

Tornado a quanto visto in Portogallo, Jack Miller (Red Bull KTM Factory Racing) ha mostrato segnali incoraggianti e cercherà di inserirsi nella lotta per il podio. Lo stesso farà Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™), fresco di rinnovo fino al 2026 con il marchio dei tre diapason e su una M1 in cerca di progressi sul fronte tecnico. 

Dall'altra parte del box in blu, il compagno di squadra Alex Rins ad Austin ritrova dolci ricordi: qui, l’anno scorso, ha vinto in grande stile sulla Honda. 

Fra gli italiani, Marco Bezzecchi (Pertamina Enduro VR46 Racing Team) andrà in cerca di ulteriori progressi dopo un avvio di stagione col singhiozzo e un sesto posto raccolto nella domenica portoghese. Traiettoria simile per Franco Morbidelli (Prima Pramac Racing), KO a Portimao ma convincente dopo aver saltato tutti i test pre campionato a causa di un infortunio rimediato con una moto stradale proprio in Portogallo, mentre si allenava. 

Passando in casa Honda, Joan Mir (Repsol Honda Team) nel secondo round iridato ha chiuso dodicesimo, con un certo margine sulle altre RC213V, capitanate da Takaaki Nakagami (Idemitsu Honda LCR). 

Alle prese con una moto chiamata a recuperare terreno in termini di sviluppo, l’iberico ha messo in chiaro chi è il più veloce, fra gli uomini della HRC. Davanti a lui, fra i piloti in sella ai marchi che usufruiscono del nuovo sistema delle concessioni, c’è solo Quartararo.

Fra chi si presenta negli States con slancio c’è inoltre Augusto Fernandez (Red Bull GASGAS Tech3), vicinissimo alla top ten in Portogallo dopo un duello con Fabio Di Giannantonio (Pertamina Enduro VR46 Racing Team).

Svolta cercasi

L’italiano va in cerca dello smalto mostrato a fine 2023, quando aveva vinto in Qatar. Fra chi è chiamato a prendere l’ascensore per risalire anche i due volti nuovi della Honda: Johann Zarco (Castrol Honda LCR) e Luca Marini (Repsol Honda Team), che proprio in Texas nel 2023 aveva ottenuto il suo primo podio in MotoGP™. 

L’aveva fatto in sella a una Ducati, la moto portata in pista quest’anno da Alex Marquez (Gresini Racing MotoGP™): opaco a Portimao, lo spagnolo si inserisce nella lista dei piloti chiamati alla svolta. Ce la farà già in Texas?

Non ci resta che scoprirlo. 

Gli appuntamenti clou alle 22 ora italiana di sabato 13 aprile, con la Sprint, e domenica alle 21 per la gara. 

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