GP d'India: aggiornamenti sulla pista dal FIM Safety Officer

Tomé Alfonso ci fornisce le ultime notizie dal Buddh International Circuit mentre il Paese asiatico si prepara ad accogliere per la prima volta la MotoGP™

Il FIM Safety Officer, Tomé Alfonso, fornisce le ultime novità in relazione al Gran Premio d'India e al Buddh International Circuit.

Com'è andato il processo di omologazione?

In primo luogo va sottolineato che il Buddh International Circuit è una pista già esistente che ha visto la presenza per tre anni della Formula 1 e realizzata tenendo già presenti le gare di moto, richiedendo così l'omologazione della FIM. 

Di quali modifiche si è parlato con il Buddh International Circuit?

La prima visita in India si è tenuta nel mese di novembre. Come ho già detto, eravamo già abbastanza pronti ma quando ti rechi sul posto vedi sempre delle cose in più. In un primo momento l'attenzione si concentra di più sulle zone fuori pista. In generale abbiamo chiesto che venga ridotta la quantità di asfalto e che venga aumentata la quantità di zone di ghiaia in vari punti, nello specifico nelle curve 1, 2, 3, 4, 5, 7, 13, 14.

Inoltre abbiamo definito maggiori cambiamenti nelle curve 3, 13 e 14, nelle quali abbiamo lavorato a stretto contatto con il circuito per modificare la pista al fine di massimizzare le zone di via di fuga. Inoltre abbiamo introdotto dispositivi di protezione in vista di possibili impatti. Poi abbiamo lavorato un po' nei piani dato che alcuni erano orientati maggiormente alle gare di auto e quindi per noi erano un po' troppo aggressivi e poi abbiamo fatto alcuni aggiustamenti. Il tracciato è sostanzialmente lo stesso di prima ma con delle piccole modifiche. In ogni caso l'approvazione finale ufficiale non sarà rilasciata fino al giorno che precede l'inizio del Gran Premio.

 

Buddh International Circuit
Buddh International Circuit

 

Quali sono le differenze nel processo tra un pista realizzata per una competizione diversa rispetto a un circuito costruito appositamente per la MotoGP™? 

In un certo modo è diverso rispetto al lavorare in una pista che ancora non è stata costruita e che presenta dei vantaggi e degli svantaggi. Ovviamente con una pista già esistente hai maggiore esperienza, puoi percorrere dei giri ma dall'altro lato nel complesso è più difficile fare dei cambiamenti dato che solitamente intorno alla pista sono presenti delle strutture, come le vie di servizio, le tribune, edifici, oltre a limitazioni in termini di terreno. 

Quanto è importante la collaborazione dei piloti?

La sicurezza è fondamentale. Assolutamente fondamentale. Avere i 22 piloti più veloci al mondo è assolutamente un lusso, come stare con loro tutti i venerdì, sederci con loro e scambiare informazioni. Inoltre è estremamente importante il lavoro che sta svolgendo Loris Capirossi che vanta un'esperienza incredibile. Capisce l'evoluzione della moto e per noi è una risorsa incredibile.

 

Buddh International Circuit
Buddh International Circuit

 

In cosa consiste esattamente il processo che vede la partecipazione dei piloti?

Quello che proviamo a fare consiste nel dar loro delle situazioni o degli esempi precisi. Quando ci troviamo in questa situazione in un circuito, richiediamo allo stesso un miglioramento. In altri casi le richieste vengono dai piloti. Poi proviamo a fare delle analisi, a studiare. E da lì richiediamo dei cambiamenti al circuito, delle modifiche o dei miglioramenti.

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