Sabato 16 febbraio, Valentino Rossi compirà quarant’anni. Più della metà di questi trascorsi nel Campionato del Mondo MotoGP™ da vincitore, re iridato e leggenda. Ma i primi passi nel paddock, il pilota Monster Energy Yamaha MotoGP li ha fatti in braccio a Graziano, il padre, corridore a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80.
A pochi giorni dalla data più importante dell’anno e, forse degli ultimi dieci anni, proprio Graziano è protagonista di una intervista al Corriere della Sera nella quale parla del grande traguardo raggiunto dal figlio, dei risultati di un palmares che conosce solo pochissimi uguali e di un futuro di lotte e due ruote ancora tutto da scrivere.
“Ci arriva molto bene, mi pare. Perché la voglia di restare giovani è nel sangue di ogni uomo, poi però bisogna riuscirci come lui. Guardi come guida ancora”, sono le parole di Graziano, parlando dei 40 anni di Valentino. “A differenza degli altri, lui blocca il naturale decadimento. Non è che è migliorato, è ancora come 10 anni fa, cioè come quando era al meglio. Distinzione sottile, ma fondamentale”.
Per l’ex pilota Suzuki, Morbidelli e Yamaha l’elisir di giovinezza del figlio è riconducibile al grande lavoro, alla dedizione e soprattutto al piacere di fare quello che fa, ossia, correre in moto e gareggiare. “L’adrenalina di stare in moto e di arrivare davanti agli altri”; ecco la forza del Dottore secondo chi lo conosce molto bene. “La soddisfazione di andare a dormire dicendo: oggi ho fatto il meglio che potevo e sono un po’ migliore di ieri”.
Eppure, c’è chi dubita su Rossi, chi afferma che avrebbe dovuto già abbandonare perché non più all’altezza della competizione motociclistica più impegnativa e famosa al mondo; e tutto questo proprio a causa degli anni che passano. Graziano la pensa così: “(Valentino, ndr) Non ha vinto l’anno scorso. Ma ha tutte le carte in regola per vincere di nuovo. Se non ha vinto è perché la Yamaha ha sbagliato strada. Quanto a questi hater, io dico guai se un campione non avesse un detrattore. Poi come si discuterebbe nei bar? Sarebbero vuoti, e l’economia non girerebbe più”.
L’intervista firmata da Alessandro Pasini continua con il racconto della vita a Tavullia, del Ranch che il papà di Rossi frequenta settimanalmente e del progetto VR46, Academy e impresa che fanno del Dottore un vincente come maestro, scopritore di talenti e manager. Ma anche… di Valentino nel ruolo di papà…. “E ogni tanto glielo dico: fai un figlio, è il momento giusto”. Confessa Graziano. “Lui potrebbe dare molto a un bambino. Ma finché corre la vedo dura”.
E poi i ricordi, il rapporto tra padre e figlio e l’augurio più grande. Quale? “Presentarsi al via del Mondiale tra un mese come se fosse un ragazzo reduce dal titolo italiano. Insomma, come se fosse la sua prima gara vera. Con lo stesso spirito, la stessa leggerezza, la stessa curiosità di quella volta…”. E senza alcun dubbio Graziano conclude: “Per me lui può correre tranquillamente fino a 46 anni”.