GP del Portogallo, i temi caldi: "Fra quei due non correva buon sangue"

Bagnaia, Marc Marquez, Miller, Binder, Acosta, Mir e Morbidelli protagonisti in pista e davanti ai microfoni dopo l'appuntamento della MotoGP™ a Portimao

Emergono nuovi dettagli e dichiarazioni sulla scia del contatto fra Francesco Bagnaia e Marc Marquez nella fasi finali del Gran Premio Tissot del Portogallo, che domenica scorsa ha visto il portacolori del Ducati Lenovo Team e lo spagnolo del team Gresini Racing MotoGP™ finire a terra dopo un incrocio di traiettorie che li ha portati a scontrarsi mentre erano in piega. 

Il testimone

È stato l’epilogo, quello, di una bagarre che si era infiammata già durante il primo giro. A raccontarlo è Jack Miller (Red Bull KTM Factory Racing), che nelle fasi iniziali seguiva la coppia. 

“Quando siamo usciti dalla curva 5 si sono toccati e poi l’hanno fatto ancora, probabilmente tre o quattro volte, in accelerazione, fino alla curva 6. Quando si toccavano, quello all'esterno perdeva l'anteriore e quello all'interno rischiava l'highside. Io ero lì che cercavo di stare con il gruppo. Mi aspettavo un incidente da un momento all’altro”.  

"Fra quei due non correva buon sangue. Stavano spingendo al massimo, come tutti".

L'incidente

Anche se ai ferri corti, nel primo giro i due ducatisti sono rimasti in sella. Bagnaia nell’arco della gara è riuscito a prendersi un piccolo margine, che sul finale l'iberico è però riuscito a ricucire. Fino all'attacco.

Alla curva 5 si è infilato in staccata, andando un po’ lungo. Ha poi cercato di rientrare sulla linea giusta mentre Bagnaia, all’interno, provava a restituirgli il favore con un incrocio di traiettoria, per ripassare davanti, in quinta posizione. I due si sono toccati e sono finiti a terra. 

"È un peccato - ha affermato Miller - ma queste sono le corse".

"L'ho visto in un replay e per me è un incidente di gara”, il commento di Aleix Espargaro (Aprilia Racing). “Quella è una curva difficile da affrontare. Forse Pecco poteva dare un po' più di spazio a Marc ed evitare il contatto".

Simili le parole di Enea Bastianini (Ducati Lenovo Team): “Quando si è in lotta è sempre difficile sorpassare. Questo genere di contatto può capitare".

Acosta stellare

Spazio inoltre ai commenti sulla prestazione di Pedro Acosta: l'esordiente del team Red Bull GASGAS Factory Racing ha raccolto il suo primo podio al secondo tentativo, diventando il terzo pilota più giovane della storia a rientrare nella top 3 di un GP della classe regina. 

Fra le parole più attendibili, quelle di Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing), in sella a una RC16 come lo spagnolo: “Osservandolo guidare si capisce quanto sia bravo. Il modo in cui riesce a controllare la moto, la velocità in curva e via dicendo. È un vero fuoriclasse. Tanto di cappello, per lui un podio meritatissimo”. 

Che botta per Mir

Tornando agli scontri, oltre a quello fra i due ducatisti ce n’è stato uno al primo giro fra Franco Morbidelli (Prima Pramac Racing) e Joan Mir (Repsol Honda Team). L’iberico ha poi tagliato il traguardo in dodicesima piazza, l’italiano in diciottesima. 

“Ho subito un contatto al primo giro, alla curva 8 - riassume Mir - che mi ha spinto fuori pista e lasciato senza le alette, distrutte, così come la tuta. È una manovra che non capisco. Non ha aveva senso, in quella fase della gara".